Biennale Europea d’Arte
Febbrile di Stia. Una
manifestazione storica.
Biennale Europea d’Arte Febbrile di Stia. Una manifestazione storica.
La Biennale di Stia è la più tradizionale
manifestazione sul Ferro Battuto che si tenga con regolare cadenza in Italia fin dal 1976.
La Biennale di Stia è
la più tradizionale manifestazione sul Ferro Battuto che si tenga con regolare cadenza in Italia fin
dal 1976.
Dal seme
di un’idea.
Nata da un’idea di Pier Luigi della Bordella e Ivan Bruschi, con il fondamentale sostegno di Vittoriano Frulloni, allora Sindaco di Stia, questa è la decana delle Mostre d’Artigianato Artistico del Ferro Forgiato che con continuità si tengono nel Mondo.
Nel corso degli anni questa Manifestazione ha dimostrato di essere il più importante punto di riferimento nel panorama mondiale dell’Arte Fabbrile diventando simultaneamente un’occasione per far conoscere la Vallata Casentinese, nell’ottica di un proficuo scambio tra cultura, artigianato e promozione del Territorio.
Un’ennesima fondamentale dimostrazione della sensibilità e della naturale predisposizione che la gente casentinese ha nei confronti dell’artigianato e la riprova, per gli osservatori nazionali ed europei, che la Toscana resta sempre la culla della civiltà del lavoro artigiano e dell’arte applicata.
Dal seme di un’idea.
Nata da un’idea di Pier Luigi della Bordella e Ivan Bruschi, con il fondamentale sostegno di Vittoriano Frulloni, allora Sindaco di Stia, questa è la decana delle Mostre d’Artigianato Artistico del Ferro Forgiato che con continuità si tengono nel Mondo.
Nel corso degli anni questa Manifestazione ha dimostrato di essere il più importante punto di riferimento nel panorama mondiale dell’Arte Fabbrile diventando simultaneamente un’occasione per far conoscere la Vallata Casentinese, nell’ottica di un proficuo scambio tra cultura, artigianato e promozione del Territorio.
Un’ennesima fondamentale dimostrazione della sensibilità e della naturale predisposizione che la gente casentinese ha nei confronti dell’artigianato e la riprova, per gli osservatori nazionali ed europei, che la Toscana resta sempre la culla della civiltà del lavoro artigiano e dell’arte applicata.
Uno stimolo per la creatività, per ogni angolo del mondo.
Questa Biennale ha il merito di aver continuamente stimolato nel grande pubblico un interesse nuovo verso il manufatto artistico in ferro, convocando a consiglio, ogni due anni, gli interpreti di un’antica civiltà artigianale, dando loro la possibilità di incontrarsi per stimolare il loro spirito creativo e affinare le loro tecniche di lavoro grazie a quell’ indispensabile travaso di idee che a Stia riescono a conseguire.
Stia, da sempre, ha aperto le porte sia ai Maestri che ai giovani fabbri provenienti da tutto il mondo meritandosi il riconoscimento internazionale di “Manifestazione Senza Frontiere”, vetrina indiscussa di un artigianato artistico in ferro battuto di elevata qualità.
Un prodigioso impegno con il mirabile proposito di tutelare e valorizzare una secolare tradizione che nella Vallata Casentinese è presente già dal Medioevo: chi non ricorda, nella Divina Commedia dantesca, dello scaltro Mastro Adamo da Brescia, forse il più abile forgiatore dell’epoca, che falsificava i Fiorini per la famiglia dei Conti Guidi di Romena (il cui castello si erge maestoso nel cielo del Casentino).
Uno stimolo per la creatività, per ogni angolo del mondo.
Questa Biennale ha il merito di aver continuamente stimolato nel grande pubblico un interesse nuovo verso il manufatto artistico in ferro, convocando a consiglio, ogni due anni, gli interpreti di un’antica civiltà artigianale, dando loro la possibilità di incontrarsi per stimolare il loro spirito creativo e affinare le loro tecniche di lavoro grazie a quell’ indispensabile travaso di idee che a Stia riescono a conseguire.
Stia, da sempre, ha aperto le porte sia ai Maestri che ai giovani fabbri provenienti da tutto il mondo meritandosi il riconoscimento internazionale di “Manifestazione Senza Frontiere”, vetrina indiscussa di un artigianato artistico in ferro battuto di elevata qualità.
Un prodigioso impegno con il mirabile proposito di tutelare e valorizzare una secolare tradizione che nella Vallata Casentinese è presente già dal Medioevo: chi non ricorda, nella Divina Commedia dantesca, dello scaltro Mastro Adamo da Brescia, forse il più abile forgiatore dell’epoca, che falsificava i Fiorini per la famiglia dei Conti Guidi di Romena (il cui castello si erge maestoso nel cielo del Casentino).
Un evento unico
nel suo genere.
Ferro Battuto
nel vero senso
del termine.
Mai indulgendo troppo a vistosi interventi di tecnologie eccessivamente avanzate. Una tutela tenacemente sostenuta, anche dialetticamente, nei confronti di un prodotto che deve restare autenticamente “d.o.c.”; non un conservatorismo fuori tempo ed incorreggibile, ma un impegno cosciente in un confronto aperto a difesa di un’Arte che si è ri-creata uno spazio proprio protesa alle necessità del futuro.
Come già sottolineato in più occasioni le ultime edizioni hanno segnato un punto di arrivo ma soprattutto il punto di ripartenza verso un futuro della Biennale sempre più legato alla compenetrazione tra forgiatura, arte applicata e design.
In questa manifestazione si affiancano molteplici iniziative tra cui Lanificio “Spazio vuoto_Incubatore di Idee”, “Campionato del Mondo di Forgiatura”, “Concorso Internazionale di Progettazione e Disegno Pier Luigi della Bordella”, “Concorso Internazionale di Scultura” e “Concorso Fotografico”
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52015 Pratovecchio Stia (Arezzo)
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